RIUNIONE ORGANIZZATIVA VICARIATO

Mercoledì 31 gennaio, alle ore 17, nella Sala Rossa al Piano terra del Vicariato, si terrà la riunione organizzativa con il seguente Ordine del giorno:

1. Preparazione e organizzazione della Via Crucis del 23 marzo

2. Cammino diocesano delle Confraternite romane

3. Catechesi sul culto e la devozione mariana nei nostri incontri di formazione del lunedì

4. Varie

Visto l’importanza degli argomenti è indispensabile la presenza di almeno un rappresentante per Confraternita

Buon cammino!!

don Antonio

VIVERE IL VANGELO – III Domenica del tempo ordinario

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18.01.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

Seguire Gesù.
Non a parole, ma lasciandosi “conquistare” da Lui. Seguirlo disposti a rischiare, seguirlo facendo scelte di vita. Lui non ci salva a parole; quando leggiamo i Vangeli ci accorgiamo che nelle chiamate e nelle guarigioni Gesù fa pochi discorsi, mentre opera, interviene nella vita dell’uomo e lo guarisce, lo salva, dal un senso alla sua vita.
Convertirsi a Cristo vuol dire lasciare qualcosa per scegliere Lui, che diviene la nostra scelta fondamentale. Seguire Cristo vuol dire essere disposti anche ad abbandonare le nostre sicurezze, come fanno i discepoli: “subito lasciate le reti, lo seguirono”.

Tutti abbiamo queste reti da lasciare. Ma te, oggi, cosa dovresti lasciare?

Forse ti sta chiedendo di abbandonare il tuo progetto di vita felice e di fidarti di una via nuova che oggi Cristo ti offre, di non pretendere che sempre tutto vada secondo i tuoi progetti e che tutti siano come vuoi tu, ma di accettarli così, come occasioni di poter amare.

Sono tante le cose a cui siamo attaccati, in cui cerchiamo la vita, ma che spesso ci separano dal Signore e anche dagli altri. Sono le cose che ci impediscono di poter seguire i disegni meravigliosi che Lui ha per ciascuno di noi.

Perché se ti interessa un cristianesimo nella misura in cui serve alle tue idee, alle tue voglie, tanto in quanto ti dà sicurezza, ti fa sentire un po’ buonino, non stai seguendo Cristo.

Sarebbe una Grazia immensa se tu oggi lo riconoscessi, perché allora potresti chiedere al Signore di convertirti davvero, per ricevere questo come una Grazia… e se il Signore vedrà in te questa disponibilità non solo ti darà la forza per farlo ma ti svelerà le sue vie, ti chiamerà come i discepoli a scoprire le Sue vie d’amore nella tua vita.

VIVERE IL VANGELO – II Domenica del tempo ordinario

jesus11.01.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma

“Che cercate?” domanda Gesù ai discepoli che lo seguono, nel Vangelo di questa domenica. Una domanda che dovremmo farci anche noi, davanti alle piccole o grandi decisioni di ogni giorno della nostra vita, e magari anche quando entriamo in chiesa, a visitare Gesù. Chiediamocelo con sincerità: cosa desidero trovare nella mia vita, quali sono le mie aspirazioni, i miei desideri più profondi? Sicuramente, tutti cerchiamo una vita felice, piena, che possa esprimere qualcosa di vero; insomma, come si dice, una vita “che valga la pena di essere vissuta”!

Il Signore ci mostra una strada per questa vita: seguire Cristo, cercare, come i discepoli di stare con Lui, per ricevere anche noi la capacità di donarci, come lui si è donato, amare come Lui ci ama. Ricevere questo dono è vivere finalmente una vita piena, più impegnativa certo, ma appoggiata al rapporto con Cristo, perché da soli non ci riusciremmo mai.

Seguire Lui ci rende capaci di fare opere che mostrano in noi una “natura nuova”: possiamo perdonare, essere sinceri, anche a costo di pagare di persona, non ingannare, mentire…insomma diventiamo persone davvero libere, senza secondi fini, perché non ne abbiamo bisogno: abbiamo già ricevuto l’unica cosa che conta.

VIVERE IL VANGELO – Epifania del Signore

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04.01.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

Per vivere abbiamo necessità della luce, del resto senza la luce anche le piante non crescono e muoiono.Epifania è la festa della Luce, perché la luce di cui abbiamo bisogno è l’incontro con Cristo, che viene ad illuminare la nostra vita. Senza questa luce tutto nella vita diviene triste e senza Speranza. La luce viene a svelare gli inganni del nostro cuore, che ci obbligano a vivere schiavi delle cose e degli altri. E quale è il più grande inganno?

Che Dio non ci ama e che quindi accoglierlo nella nostra vita, seguire la Sua Parola, significa essere limitati, avere una vita condizionata, senza libertà.

E’ l’inganno più grande, che ci obbliga a cercare la vita nelle cose e nelle persone, ed essere poi così delusi e amareggiati. E’ l’inganno che vive Erode, che teme un bambino appena nato: lui così potente e ricco ha paura di un bimbo! Teme che gli tolga il potere, pensa che sia venuto per spodestarlo…

Anche noi non ascoltiamo il Signore per la stessa ragione, per paura di perdere qualcosa: in qualche modo, proprio come Erode, lo cancelliamo dalla nostra vita e rendiamo così vana la sua nascita.

Ci aiutino i Santi Magi a ritrovare la strada.

Loro seguono una stella, un segno, perché hanno un desiderio: trovare il senso della vita. Non si fanno intimidire da Erode, non tengono alla sua stima, non gli interessano il potere o i soldi che lui gli avrebbe dato. Sono “sapienti” perché sanno che sono promesse false, come tutte le promesse del mondo.

Il Signore ci aiuti ad avere la loro sapienza: donando la fiducia, il nostro dono più bello, a Cristo.

III INCONTRO DI FORMAZIONE

Ci vedremo lunedì 8 gennaio alle ore 19 ospiti della rinata Arciconfraternita della Ss. Trinità dei Pellegrini, a via dei Pettinari, 36/a.

Il programma dell’incontro sarà, come consueto:

19.00 Catechesi ad opera della Confraternita

20.00 S. Messa

20.30 Cena insieme offerta dalla Confraternita

AUGURI DI BUON NATALE

juliopadrino

Quando il Dio-Bambino, che nelle sue Manine teneva il Mondo intero, le protese compassionevole alla Madre, terra e cielo si fermarono in somma venerazione. Quando colui che era venuto a scaldare con il suo amore tutte le creature assiderate dal freddo della morte si scaldava al fiato del bue e dell’asino legati nella stalla, anche gli alberi vegliavano. (Pavel Aleksandrovič Florenskij)