I servitori del Vangelo di questa domenica siamo noi: anche noi possiamo correre il rischio di “non saper riconoscere i doni di Dio”, altre volte di volercene appropriare, come cose nostre. Nel nostro rapporto con il Signore, mettiamo al centro noi stessi, come se tutto dipendesse da noi: quando Gesù ci dice invece “senza di me non potete far nulla”.
Appropriarsi dei doni di Dio è prendere la Sua Gloria. Non siamo cristiani perché ce lo siamo meritato, né perché siamo migliori degli altri, ma perché Dio ha avuto “compassione “di noi, ci ha visto che eravamo “soli e con una vita sprecata”. Ed è venuto in nostro soccorso, donandoci la Grazia di conoscere il Suo Amore.
Se non viviamo questa gratitudine, non siamo cristiani. Viviamo la religione dello “sforzo” e giudichiamo tutti, appropriandoci così dei doni di Dio.
Chiediamo al Signore questa Luce, di saper riconoscere e apprezzare la sua pazienza, la Misericordia che ha con noi, di non appropriarci e così sprecare i suoi doni, perché non lasci ad altri quello che noi oggi non sappiamo apprezzare.
E’ così bello poter “riposare” nella bontà di Dio, come “un bimbo in braccio a sua madre”, dice il Salmo.