Quando un uomo incontra Cristo la sua vita cambia profondamente, si trasfigura.
Chi conosce un uomo che ha fatto questo incontro, fa la stessa esperienza degli Apostoli del brano del Vangelo di questa domenica, che assistono alla trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor: è la prova che gli preannuncia la futura Resurrezione di Cristo e di chi lo segue.
Si, perché il Signore ci chiama a cosa grandi e l’incontro con Lui trasforma la nostra vita.
In questo tempo di Quaresima siamo tutti chiamati a questo incontro, perché Cristo ci sta aspettando per portarci con Lui a fare esperienza della Resurrezione già oggi, nei fatti concreti della vita.
Allora non importa tanto quello che sei, ma conta lo “stare con Lui”, come la voce sul Tabor “ascoltare Gesù, seguirlo perché Lui è il Figlio prediletto”.
Anche noi potremo testimoniare quanto “E’ bello stare qui con Te, Signore”.
Stare con Cristo è non avere bisogno di altro, voler rimanere in compagnia del Suo Amore perché questo ci riempie più di tutti i beni del mondo: come leggiamo nel Salmo (83): “Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa; stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende dei malvagi”.
Nelle ricche case dei potenti, quanto egoismo e miseria umana! Nella casa del Signore, Amore e tenerezza infinita.
VIVERE IL VANGELO – II Domenica di Quaresima
21.02.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma