C’è un tempo favorevole per la conversione, perché la nostra vita, spesso faticosa e difficile, si apra all’opera di Dio e si trasformi. Questo cambiamento, appunto come dice la parola “conversione”, si può realizzare solo se abbiamo fatto esperienza che con le nostre forze non siamo stati capaci di trovare la felicità, che tutti cerchiamo. Così anche i fatti spiacevoli, i nostri fallimenti, anche i dolori, non sono stati inutili: divengono un’occasione per cambiare rotta, per scoprire che è possibile trovare una risposta diversa alle nostre speranze di pienezza di vita. Un’occasione, magari, per gridare a Dio e scoprire così che Lui c’è, non ci lascia soli, viene in nostro soccorso.
Ma tante volte, preferiamo le nostre vie, disprezziamo gli inviti del Signore: meglio il potere, i soldi, essere importanti che seguire Cristo, che affidarmi a Lui! E deridiamo anche i suoi inviati. Siamo proprio come gli invitati alle nozze del Vangelo di questa domenica: “Quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero”.
Se tu avessi risposto a quell’invito, quante Grazie di pace e di felicità il Signore ti avrebbe dato!
E sai che fa il Signore? Disprezzi i suoi inviti? Bene, chiama un altro al posto tuo e lui riceverà le meraviglie che erano state preparate per te.