«Sei tu Signore?»
Quante volte anche noi ci siamo fatti questa domanda nella nostra vita; dinanzi a quell’incontro, a quel fatto, anche a quella sofferenza, ce lo siamo chiesti. Anche i discepoli di Emmanus, dopo aver espresso la loro delusione, quando incominciano ad ascoltare quel loro compagno di viaggio, si accorgono che quel Gesù, che sembrava averli abbandonati per sempre, camminava invece con loro.
E’ proprio nel momento in cui vedono tutte le loro speranze fallite, in cui devono ricominciare a vivere in una quotidianità senza prospettive…proprio lì Cristo si mostra, interviene: Lui non si meraviglia della loro incredulità, dell’incapacità di saper leggere i fatti, non li giudica, ma si fa vicino e cammina insieme a loro.
Il Signore è presente oggi nei tuoi dubbi, nelle paure, nelle incomprensioni, nella nostra incapacità ad essere «all’altezza», di essere i cosiddetti «buoni cristiani».
La Grazia più grande che potremmo ricevere infatti, sarebbe quella di cominciare a non contare più su noi stessi, ma ad appoggiarsi sui suoi disegni: perché potremmo finalmente accorgersi che Lui sta accanto a noi, e come agli apostoli, ci dona la possibilità di saper leggere con fede i fatti della nostra vita.
«lo riconobbero nello spezzare il pane»: è il segno di Cristo, che si ripete in ogni Eucarestia. E’ il segno del donarsi, in cui tutti noi, ricevendo il Suo Spirito, solo possiamo trovare la pienezza e la vera gioia.