07.01.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)- Direttore delle Confraternite di Roma.
“Tu sei il mio figlio, sei il mio prediletto” questo Dio ci ha detto il giorno del nostro Battesimo, come ha fatto con Gesù. E ci ha anche donato lo Spirito di suo Figlio, perché la nostra vita fosse immagine della Sua Gloria.
Un disegno meraviglioso. Un impegno di Dio verso di noi. In cambio, solo la fiducia in Lui, confidare nei suoi disegni di Salvezza. Come ci ha ricordato Papa Francesco, dovremmo perciò festeggiare il giornodel nostro Battesimo, segnarci quella data, perché quel giorno siamo stati ricreati per il Cielo.
Abbiamo ricevuto un dono immenso, spesso non usato, anzi dimenticato e trascurato, costretti a vivere una vita “orizzontale”, come un tempo che ci porta verso la fine di tutto.
Questa condanna, questa chiusura del Cielo, è all’origine della nostra infelicità, è il motivo che ci costringe a vivere “dipendenti”, in fondo schiavi, da tutto quello che ci aiuta a “non pensare alla fine”: vacanze, accumulare, affermarsi ad ogni costo, darsi piacere in tutti i modi possibili. Da questo nascono i tradimenti, l’egoismo, la malvagità e le tante malattie mentali.
Ma Dio, in Gesù Cristo, non ha voluto questa “maledizione” per noi.
Che oggi si riapra la Speranza di una vita Celeste.
Chiediamo a Cristo: “Donaci di poter vivere come te, liberi, liberi di amare, liberi di donare la nostra vita senza paure. Di diventare così persone felici di portare a tutti questo annuncio di Verità”.