Zaccheo, un altro pubblicano, un altro uomo che nessuno pensava potesse ricevere Cristo nella sua vita. Un uomo, attaccato al denaro e temuto per i suoi traffici, ma che capisce che vedere Gesù gli avrebbe potuto dare quella gioia che mai aveva provato nella sua vita. E non si vergogna asalire su un albero pur di poterlo vedere.
Gesù legge nelle intenzioni dei cuori: sa chi lo cerca perché ha davvero desiderio di seguirlo, come Zaccheo.
Zaccheo si sente finalmente amato, non giudicato: questo fa sì che cambi il suo cuore, la Gioia di vedere che Cristo desidera
stare con lui lo spinge a restituire quanto estorto agli altri.
E’ questo incontro con Gesù, reale e concreto, che cambia la nostra vita. Non viceversa. Senza questo incontro saremo sempre costretti a difenderci, dagli altri, dalla vita. Egoisti, avari e in fondo incapaci di amare: ma per paura, non per cattiveria. Come Zaccheo.
Gesù conosce tutta la nostra esistenza. La nostra vita è un combattimento per portarci a Lui, per trasformarci profondamente in Lui. Non siamo nati per questo mondo. Noi cristiani siamo pellegrini e stranieri; questa vita non è il nostro posto.
Per questo le cose del mondo – soldi, successo, case, macchine, donne – mai ci soddisfano nel fondo, mai ci appagano veramente. Non siamo stati creati per queste miserie, cose tutte destinate a morire con noi o prima di noi.
Ma è possibile che io lo creda, che mi converta davvero? E in che consiste la conversione?
E’ possibile che io, che tu, ci possiamo convertire alla vita divina?
Sì! Questo vangelo di Zaccheo ci dice che è possibile!
E’ possibile che tu capisca che Dio ti ama, che ti vuole bene; è possibile che tu “consegni” completamente il tuo “io” a Lui e cominci a vivere una vita meravigliosa!
VIVERE IL VANGELO: XXXI Domenica del tempo ordinario
27.10.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.